L’istituto Da Schio raccoglie l’appello del Fai e organizza l’evento il primo febbraio: aperte le iscrizioni

Menu di gala per 70 persone. Il ricavato per il restauro dell’Oratorio della Madonna del Sole a Capodacqua

Per una sera professori-cuochi e studenti camerieri. In tenuta di gala, come se la scuola fosse un ristorante stellato. Niente pastasciutte all’amatriciana stavolta, ma un menu raffinato per 70 persone.

L’1 febbraio alle 20 tutti insieme per Amatrice, per tenere alta l’attenzione sui luoghi colpiti dal terremoto il 24 agosto e il 30 ottobre e tornati a tremare in questi giorni.

L’istituto Da Schio, nato nel 1960 per il commercio e dal 2010 arricchitosi con l’indirizzo professionale enogastronomico, si mette in campo con il Fondo Ambiente Italiano per proporre una cena di gala il cui ricavato va al restauro dell’Oratorio della Ma­donna del Sole a Capodacqua, nel territorio di Arquata del Tronto. Un gioiello a pianta ottagonale del XVI secolo, ricco di affreschi: la tradizione lo attribuisce a Nicola Filotesio, vero nome di Cola dell’Amatrice, architetto, pittore e scultore nato nel 1490 ad Amatrice. La facciata è crollata in parte con la scossa di agosto, così come la cornice del rosone. Molto lesionato anche l’interno, con affreschi di pregio dedicati alla Madonna e al Figlio. Tra questi c’è la Madonna del Sole, il più antico affresco dell’oratorio datato 1523, incorniciato nell’edicola e attribuito a un discepolo del pittore veneziano Carlo Crivelli: il Sole rin­via all’antico luogo di culto pagano che insisteva sul luo­go prima della costruzione cristiana, dove avvenivano riti in onore del sole nascente.

Come già aveva fatto col si­sma dell’Aquila restaurando la Fontana delle 99 cannelle, il FAI adotta l’edificio religio­so amatissimo dalla popolazione, dove a livello locale era già stata avviata una raccolta di fondi per salvare gli affreschi. L’obiettivo nazionale è raccogliere 300 mila euro, intanto il FAI ha messo di suo uno stanziamento immedia­to per la mesa in sicurezza e le analisi propedeutiche al progetto di consolidamento e restauro.

Il FAI di Vicenza ha incon­trato il dirigente Giuseppe Sozzo e la coordinatrice della serata prof.ssa Alessandra Ron­chi e l’istituto superiore Da Schio si è messo a disposizio­ne per un menu ispirato ai prodotti vicentini che mette­rà alla prova il corso dell’Alberghiero coinvolgen­do i ragazzi iscritti all’Enoga­stronomico, a Servizi di sala e all’Accoglienza turistica. Si partirà dallo sformato di broccolo fiolaro per passare alla quenelle di ricotta e por­cini, al filetto di bue all’Ama­rone per chiudere con delizia al limone e piccola pasticce­ria. Le materie prime sono of­ferte da sponsor locali, i vini dalla cantina Borgo Molin. Anche il salone della cena verrà allestito come un ristoran­te in una sorta di prova gene­rale di quanto gli studenti prossimi al diploma potran­no fare nel mondo del lavoro.

Partecipano i docenti Parril­lo, Pintonato, Liso, Sepe, Friz­zo, Ciervo, Quarisa, Cecchele­ro, Asnicar, Pavone, Tosca­no. «Non è solo una cena di beneficenza ­dicono Sozzo e Giovanna Rossi di Schio, de­legata FAI ­ma un contributo civile alla salvaguardia del no­stro Paese ferito, i ragazzi ne sono entusiasti».

Le iscrizio­ni (50 euro a persona) si rac­colgono al punto FAI della li­breria Galla in Piazza Castello a Vicenza.

http://www.adaschio.gov.it/wp_it/wp-content/uploads/2017/01/IIS-Da-Schio-_-cena-beneficenza-FAI.pdf