Finora spazi contesi con l’istituto San Gaetano che registra un aumento di iscritti.
Spunta l’idea di usare l’impresa agricola di proprietà della Provincia.
L’indirizzo enogastronomico del Da Schio ha bisogno di nuovi laboratori per i futuri chef.
Ipotesi a Montecchio Precalcino.
La cucina per l’alberghiero? A Montecchio Precalcino. Potrebbe essere questa la soluzione per l’enogastronomico del Da Schio, istituto in affanno per la carenza di laboratori, pane quotidiano per un indirizzo che laurea i futuri chef. Finora la scuola si è arrangiata utilizzando l’unica cucina interna e per alcune ore alla settimana quella del vicino San Gaetano, il centro di formazione professionale che tra i suoi corsi ne propone anche uno per cuochi e camerieri.
Per il Da Schio non è però questa la strada più agevole e soprattutto ambita, dal momento che i numeri degli iscritti crescono anche al San Gaetano e gli spazi a disposizione sono sempre più contesi. Ecco allora spuntare dal cilindro l’azienda agricola “La Decima” a Montecchio Precalcino, struttura di proprietà della Provincia, concepita come centro polifunzionale all’avanguardia nel settore dell’agricoltura e della tutela dei prodotti locali e che proprio per questo avrebbe tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per il corso enogastronomico.
«La trattativa con la Provincia è ancora in corso – fa sapere il preside dell’istituto di via Baden Powell, Giuseppe Sozzo – ma questa ci sembra una buona proposta che risponderebbe in pieno alle esigenze dell’indirizzo alberghiero che necessita di laboratori ampi».
Dodici ettari di terreno e spazi interni a non finire (alcuni utilizzati anche dalla facoltà universitaria di Veterinaria) sono i punti di forza della proprietà che il prossimo anno scolastico potrebbe diventare la succursale, almeno per quanto riguarda il laboratorio di cucina, degli aspiranti cuochi del Da Schio. «I 27 mila euro che la Provincia spende attualmente per l’affitto della cucina del San Gaetano potrebbero essere dirottati sul trasporto dei ragazzi in pullman da Vicenza a Montecchio Precalcino», spiega il preside che intravede una via d’uscita all’annosa questione della mancanza di strutture attrezzate dove quanto appreso dagli alunni sui banchi in tema di cibo e di preparazione dei piatti possa essere tradotto poi in pratica. Unico neo: la distanza. Montecchio Precalcino non è esattamente dietro l’angolo e la trasferta in bus potrebbe richiedere circa mezz’ora di viaggio. «Trasferire a ‘La Decima’ alcune nostre attività didattiche – sottolinea Sozzo – comporterebbe anche dei vantaggi per la stessa azienda agricola che è di nuova concezione ma se sottoutilizzata potrebbe andare in decadimento». E mentre si valutano pro e contro di avere una cucina decentrata e di mandare i ragazzi tutti i giorni in trasferta, con la Provincia proseguono anche le trattative per le aule necessarie ai tre indirizzi della scuola (oltre all’alberghiero il professionale commerciale e il tecnico turistico) e che il prossimo anno potrebbero trovare posto parte nella succursale di Sant’Antonino (una decina) e parte (quattro o cinque) nell’ex scuola media Rodolfi. Calcoli necessari in vista del nuovo anno e soprattutto dei numeri degli iscritti con i quali il Da Schio si ritrova a fare i conti. Perché se è vero che l’alberghiero quest’anno ha registrato una leggera flessione (122 iscrizioni in prima per il 2014 contro le 133 di quest’anno), è altrettanto vero che a giugno non ci saranno classi quinte in uscita e di conseguenza le cinque o sei nuove prime che verranno formate andranno a sommarsi alle attuali ventidue classi.
da “Il Giornale di Vicenza”
19 aprile 2014
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