dal Giornale di Vicenza, martedì 31 dicembre 2013 – CRONACA – Pagina 13

Istituti superiori: via alla riforma. Nascono tre poli

Il “Da Schio” diventerà il riferimento per il turismo Il “Montagna” lo sarà per i servizi alla persona E nasce l’idea del polo artistico “Andrea Palladio”

Tre nuovi poli formativi: artistico, turistico e dei servizi alla persona. Più uno di fatto già esistente, quello meccatronico. La rivoluzione degli istituti superiori è stata approvata ieri sera in Regione con una delibera che non ricalca però gli schemi seguiti dal piano di dimensionamento votato dalla Provincia. in base al quale gli indirizzi il prossimo anno scolastico avrebbero dovuto essere tagliati, accorpati e trasferiti da un istituto all’altro. Non sarà così, o lo sarà soltanto in parte. E vediamo perché prendendo in considerazione le singole scuole. Il Canova, istituto per geometri, non avrà nulla da temere dal momento che la delibera ne riconosce il valore formativo e il ruolo fondamentale non soltanto nell’ambito delle costruzioni, ma soprattutto del paesaggio e della tutela del territorio.

«Mi sono resa conto che l’offerta dell’istituto non va esclusivamente in direzione dell’edilizia – sottolinea l’assessore all’Istruzione, Elena Donazzan – ma anche verso una serie di problematiche connesse con i cambiamenti del territorio e del clima». Il Canova non verrà dunque smembrato – destino che sembrava segnato stando alla razionalizzazione della Provincia che assegnava l’indirizzo geometri al Boscardin – ma addirittura acquisirà alunni, dato che affiancherà ai geometri e al liceo artistico ex Martini di via Calvi anche il liceo grafico pubblicitario, il settore moda e gli audiovisivi dell’istituto Montagna.

L’idea è però quella di creare nel tempo un polo artistico, battezzato “Andrea Palladio”, che riunisca sotto la stessa ala l’artistico del Boscardin, quello del Canova (ex Martini) e quello del Montagna.

Ci sarà poi il “polo dei servizi alla persona”, area che forma professionisti in campo sanitario e che per questo abbina all’indirizzo sociosanitario del Montagna quello odontotecnico del professionale Lampertico. Con qualche interrogativo che inevitabilmente si apre sulla possibile sede, visto che il corso sociosanitario «non verrà diviso». Attualmente il sociosanitario occupa l’ex scuola media Ghirotti a Laghetto, edificio che il Comune ha chiesto e ottenuto di riavere dalla Provincia, offrendo in cambio le elementari di Laghetto. Questi i patti, ricordati anche dall’assessore comunale alla formazione, Umberto Nicolai che ha fatto sapere che «il Comune ha bisogno della Ghirotti». «Le questioni logistiche non mi competono e non mi interessano – commenta Donazzan – mentre mi stanno a cuore le ragioni didattiche. Per questo il sociosanitario del Montagna dovrà rimanere compatto dalla prima alla quinta. Una divisione andrebbe contro qualsiasi modello educativo ed è su questo che bisogna ragionare, non sui baratti tra Comune e Provincia». «Il Lampertico – aggiunge poi l’assessore – cederà gli odontotecnici ma conserverà gli elettrici, gli elettronici, i meccanici e i chimici».

Quanto al Da Schio, l’istituto che ha più volte ha alzato la voce per non perdere i suoi tre indirizzi (alberghiero, commerciale e tecnico turistico) potrà cantare vittoria: la Regione ha riconosciuto come legittime le richieste di non scindere l’alberghiero dal turistico, ma al contrario di potenziarne le finalità formative in un territorio che dovrebbe fare del turismo il suo fiore all’occhiello. Anche in questo caso divergendo da quanto proposto dalla Provincia (intenzionata ad unificare gli identici corsi tecnici turistici di Da Schio e Piovene). «Le due scuole dovranno differenziare l’offerta formativa – sottolinea l’assessore – il Piovene cercando di sviluppare più la parte commerciale, il Da Schio quella turistica». Infine il Rossi e il Boscardin, istituti che non sono stati toccati dal dimensionamento che vede i chimici rimanere nell’istituto di via Legione Gallieno («la particolarità dei laboratori lo richiede») e l’artistico rimanere per il momento nella scuola di via Baden Powell, che offre aule spaziose e luminose per chi si dedica al disegno e all’arte.