da “Il Giornale di Vicenza” di mercoledì 20 novembre 2013 – CRONACA

LA MOBILITAZIONE. Gli alunni sono partiti alle 8,30 dalla cittadella degli studi per dirigersi all´Ufficio scolastico provinciale. Incolonnamenti e circolazione interrotta

Scuola, duemila in corteo e traffico in tilt

Studenti, genitori e insegnanti hanno manifestato contro l´accorpamento degli istituti superiori.
Una delegazione del “Da Schio” in Provincia.
Incolonnamenti, circolazione interrotta, auto a passo d’uomo. Primo obiettivo raggiunto dagli studenti vicentini che ieri mattina hanno sfilato in corteo per protestare contro il piano di dimensionamento proposto dalla Provincia.
In prima fila il Da Schio, (ma hanno sfilato gruppi di studenti anche del Rossi, Boscardin, Montagna, Martini, Canova e alcuni licei della città) istituto che ha organizzato la manifestazione e che difende con i denti il proprio indirizzo tecnico turistico che il riordino vorrebbe accorpato al Piovene dove nascerebbe un grande polo tecnico-turistico-commerciale. Ipotesi che viene respinta con forza, come hanno ribadito ieri i ragazzi insieme agli insegnanti, alle famiglie (c´è chi si è preso una giornata di ferie per partecipare) e al personale Ata.
Il corteo si è mosso alle 8,30 dalla cittadella degli studi per fare tappa prima all’Ufficio scolastico territoriale e poi in Provincia dove una delegazione composta da alunni e professori è stata ricevuta e ascoltata sulle ragioni che hanno portato alla mobilitazione di massa.
“Il Da Schio non si tocca”, “Difendiamo il turistico” tra gli slogan.
«L´istituto con i suoi tre indirizzi ha manifestato compatto e senza causare problemi, se non un inevitabile rallentamento della circolazione stradale – spiega Barbara Anni, docente del Da Schio e collaboratrice di presidenza – in Provincia i ragazzi hanno consegnato un documento in cui spiegano che il turistico non può essere tagliato perchè così facendo verrebbero disattese le direttive ministeriali».
«I due indirizzi lavorano in sinergia – aggiunge Teresa Novarese, docente del Da Schio – sono due corsi anagraficamente ancora piuttosto giovani, ma in quattro anni di vita di iniziative comuni ne sono state attivate parecchie, ad esempio in occasione dell´apertura della terrazza della Basilica, delle uscite guidate di “Vicenza  per mano”, del Festival Biblico». Sul binomio turistico-alberghiero il Da Schio sta insomma tentando di giocare tutte le carte per scongiurare il trasferimento, compresa una controproposta che la Provincia ha invitato la scuola a presentare e che ieri è stata al centro del dibattito in collegio docenti. Ma la discussione prosegue anche negli altri istituti coinvolti dal dimensionamento.
Ieri gli studenti del Canova – istituto che sparisce dal momento che “cede” sia i geometri che il liceo artistico – hanno dato vita ad una manifestazione parallela a quella del Da Schio ma su binari e obiettivi comuni. «Ogni istituto ha fatto la sua parte e si è mobilitato. Nella nostra scuola la protesta ha coinvolto il 97% degli studenti – riferisce Gabriele Migliorini, rappresentante del Canova – alla fine a sfilare per le strade del centro eravamo circa in duemila».
Ma tra i ragazzi c’è anche chi invita ad arginare le polemiche. «Gli studenti manifestano contro qualcosa che non conoscono – interviene Giovanni Zambon, presidente della Consulta provinciale studentesca – occorre sospendere la protesta e ragionare sui contenuti del piano della Provincia per capire cosa c’è di buono. Non tutto è da respingere, ci sono proposte valide come eliminare i doppi o tripli indirizzi». Il presidente della Consulta punta inoltre il dito sulle manifestazioni. «In queste prese di posizione c’è sempre il rischio di strumentalizzazioni».